Pubblicato il 28 gennaio 2020 da Greg Kopecky

Siamo sempre alla ricerca di brevetti e ci siamo appena imbattuti in un nuovissimo design di ruota libera di Campagnolo. Invece di fare affidamento su un tradizionale sistema a cricchetto e nottolino, utilizza un’innovativa disposizione di frizione e magnete, che sembra essere un tentativo di eliminare la resistenza del mozzo libero.

Brevetto Campagnolo Ruota Libera Frizione

Se sembra che abbiamo coperto molti nuovi brevetti di Campagnolo, è perché sembrano essere in missione per innovare e riconquistare una parte considerevole del mercato. I loro ultimo deposito non è necessariamente sconvolgente, ma affronta un potenziale guadagno di efficienza che viene spesso trascurato: la resistenza alla ruota libera.

Come per molti brevetti, la lingua è complicata e può essere ulteriormente esacerbata dalla traduzione linguistica (Campagnolo è, dopotutto, italiano). Ad esempio, si riferiscono al guscio del mozzo come “manicotto del mozzo” e all’asse come “perno del mozzo”.

Sepolto nel brevetto c’è quella che sembra essere la questione chiave da affrontare, ovvero la resistenza causata dai tradizionali sistemi a ruota libera:

…comporta una dissipazione di energia cinetica della ruota posteriore che può essere anche dell’ordine di circa 2 Watt a velocità di circa 50 Km/h quando il ciclista smette di esercitare l’azione propulsiva. Tale dissipazione di energia cinetica ha un impatto negativo sulle prestazioni del ciclista, costringendolo a uno sforzo maggiore per compensare l’energia cinetica dissipata.

Piuttosto che fare affidamento su nottolini, cricchetti o trasmissioni ad anello, il design Campy utilizza frizioni a magnete per l’innesto.

Quando il ciclista interrompe l’azione propulsiva, il secondo corpo anulare spinge il primo corpo anulare (mediante l’interferenza tra le corone dentate dei due corpi anulari) in direzione assialmente esterna disaccoppiando la cassetta dal secondo corpo anulare (e quindi da il manicotto del mozzo). Il primo corpo anulare raggiunge così una configurazione a ruota libera.

La Richiedente ha percepito che disponendo organi di accoppiamento che traslano assialmente il primo corpo anulare verso il secondo corpo anulare nel caso in cui vi sia una rotazione della cassetta rispetto al primo corpo anulare, il primo corpo anulare rimane stabilmente nella parte libera configurazione della ruota (e non tende a tornare nella configurazione di trasmissione del moto) fino al momento in cui avviene tale rotazione relativa.

La Richiedente ha riscontrato che disponendo elementi magnetici che si oppongono alla rotazione del primo corpo anulare rispetto al perno del mozzo, il primo corpo anulare si muove assialmente verso il secondo corpo anulare (e quindi verso la configurazione di trasmissione del moto) solo quando il ciclista parte nuovamente l’azione propulsiva.”

Non si sa ancora se o quando questo nuovo hub entrerà in produzione, né i watt effettivi risparmiati. Continueremo a seguire la storia per ulteriori sviluppi.