3 sistemi energetici del corpo
Il nostro corpo è in grado di regolare il modo in cui ottiene energia a seconda dell’attività fisica. Distinguiamo tra una coppia di sistemi energetici, il cui compito è garantire la continuità nell’esercizio:
- Idrolisi dell’ATP
- Idrolisi della creatina fosfato
- Glicolisi
Idrolisi dell’ATP
La concentrazione di uscita di ATP nei muscoli durante l’esercizio è bassa. L’ATP a riposo può essere sufficiente per due secondi di uno sprint. Durante l’attività molto intensa, la concentrazione di ATP può aumentare di cento volte rispetto allo stato di riposo. Durante l’esercizio vengono immediatamente stimolati i processi di risintesi dell’ATP.
Idrolisi della creatina fosfato
Ogni persona coinvolta nello sport professionistico o amatoriale deve aver sentito parlare della creatina. Ebbene, questo composto è immagazzinato nel corpo, principalmente nei muscoli, nei reni, nel fegato e nel cervello sotto forma di fosfocreatina. Il nostro corpo può produrre circa 1 g di creatina al giorno. Per aumentare la quantità di fosfocreatina nell’organismo è necessario integrare con una delle tante forme di creatina disponibili sul mercato, tra cui il monoidrato, il malato.
L’acquisizione di ATP dalla fosfocreatina consiste in una reazione con l’utilizzo dell’enzima creatina chinasi. Questo enzima provoca il trasferimento del gruppo fosfato dalla fosfocreatina alla molecola di ADP e, semplificando molto colloquialmente, provoca la generazione di ATP, cioè energia per lavorare per la cellula.
Glicolisi
La glicolisi si verifica sia in condizioni aerobiche che anaerobiche. Il ruolo della glicolisi si basa su 10 reazioni. Il suo scopo principale è convertire una molecola di glucosio in due molecole di piruvato, dove l’energia viene prodotta sotto forma di due molecole di ATP. Il piruvato viene quindi convertito in lattato. Questa reazione ha molte funzioni, tra cui l’abbassamento del pH all’interno dei muscoli, che contribuisce al rilascio di ossigeno e consente il massimo sforzo fisico. L’abbassamento del pH irrita anche le terminazioni nervose dei muscoli, provocando dolore e affaticamento e ridotta attività fisica. In questo modo i muscoli si difendono dal rischio di infortuni e forzano la necessità di rigenerazione. Il suddetto lattato viene trasportato al fegato, dove viene nuovamente trasformato in glucosio e il processo circola.