Quando si tratta di sbloccare le massime prestazioni, sempre più prove indicano il potere della psicologia. Coltivare l’idoneità mentale assicura che la forma fisica di un atleta possa essere pienamente espressa oggi e promuove anche la progressione e la realizzazione a lungo termine domani.

In questo contesto, il keynote panel di quest’anno Vertice di allenamento di resistenza di TrainingPeaks incentrato sulla psicologia delle alte prestazioni. In qualità di moderatore della giuria, sono stato onorato di condividere il palco con l’ex campionessa del mondo di triathlon e attuale allenatore dei campioni del mondo Siri Lindley, l’allenatore delle abilità mentali Carrie Cheadle, il più volte allenatore dell’anno del Comitato Olimpico degli Stati Uniti Jim Miller e il triatleta d’élite legalmente cieco e l’allenatore Michael Stone. Dire che la discussione è stata ricca è un eufemismo. Ecco un breve riassunto degli argomenti trattati e quelli che ritengo siano gli spunti chiave:

Gestire le delusioni

Che si tratti di una prestazione poco brillante o di un infortunio prima di un grande evento, ogni atleta è destinato ad affrontare almeno alcune grandi delusioni nella sua carriera. Quando ciò accade, vuoi lasciare che te stesso (o l’atleta che alleni) ti senta giù per 24-48 ore buone. È solo umano provare delusione, tristezza e forse anche rabbia: queste emozioni mostrano che ci tieni. Ma dopo che sono trascorsi due giorni, è fondamentale passare dal rimuginare sul passato al concentrarsi sul futuro. Seleziona l’obiettivo successivo e inizia a mappare un processo per raggiungerlo. Farlo troppo presto (cioè senza concedere un periodo di frustrazione) è controproducente, ma lo è anche aspettare troppo a lungo.

Affrontare l’incertezza

Gli esseri umani bramano sicurezza e prevedibilità. Ma gli sport di resistenza sono pieni di incertezza. Se mal gestita, l’incertezza porta alla paura e la paura porta quasi sempre a prestazioni scadenti e insoddisfazione per lo sport. Segui questi tre passaggi per mitigare gli effetti negativi dell’incertezza.

  • Prevenirlo: fai il possibile per ridurre al minimo l’incertezza allenandoti come se volessi correre. Concentrati sui fattori che puoi controllare e assicurati di avere un piano in atto per tutti questi fattori.
  • Gestiscilo: sviluppa un mantra o azioni automatiche per ricadere quando l’incertezza colpisce. Questo può essere semplice come ripetere qualcosa sulla falsariga di “concentrarsi su ciò che posso controllare” o “attenersi a ciò che so” o “correre la mia razza”.
  • Cresci da esso: essere a disagio è la chiave della crescita. Piuttosto che vedere l’incertezza come un aspetto negativo o temerla, considerala un’opportunità per crescere. Con questo cambiamento di inquadratura, l’incertezza non è più qualcosa da temere ma qualcosa da accogliere nel percorso di crescita personale.

Trasformare l’ansia in eccitazione

Nervi pre-gara sono comuni, anche tra gli atleti professionisti. Quando tu, o gli atleti che alleni, sperimentate questo tipo di tensione, provate a cambiare mentalità. Invece di dire a te stesso: “Sono ansioso, ho bisogno di calmarmi”, dì a te stesso: “Sono eccitato, il mio corpo è pronto per esibirsi”. La ricerca mostra che spesso, quando cerchiamo di calmarci, peggioriamo la situazione perché stiamo intrinsecamente ricordando a noi stessi che qualcosa non va. Evita di farlo riformulando i nervi come eccitazione. Quando lo facciamo, sfruttiamo la percezione accresciuta per elevarci. In altre parole, le sensazioni fisiologiche che proviamo prima di una gara sono neutre. Quando li chiamiamo ansia e ci diciamo di calmarci, diventano negativi. Quando li chiamiamo eccitazione, diventano positivi e migliorano le prestazioni.

Concentrandosi sul processo

Il miglior obiettivo da avere è semplicemente quello di “migliorare”. Come atleta e come persona. Questa è forse la mentalità psicologica più importante da coltivare. Un tale approccio ti assicura di non fissarti mai troppo su risultati specifici. Smetti di pensare al successo (o al successo degli atleti che alleni) come tempi di arrivo, standard di qualificazione o piazzamenti. Pensa al successo come a una continua crescita e progressione nel tempo.

In aggiunta a quanto sopra, ecco alcune risorse correlate dal mio lavoro che scrive sulla psicologia della performance. Queste sono buone letture per atleti e allenatori che cercano di riflettere e migliorare la propria forma fisica mentale:

E infine, per stare al passo con l’evoluzione della scienza del fitness mentale, sarei onorato se mi seguissi su Twitter, dove condivido tutte le ultime prove e i miei scritti, @Bstulberg